sabato, maggio 19, 2007

La nostra bella terra


Spesso mi trovo a discutere con i miei coetanei del nostro futuro, del mondo del lavoro in cui verremo proiettati e della possibilità di trovare un’occupazione.

Lo sbocco naturale di tali discussioni sarebbe trovare un buon lavoro col quale realizzarsi e magari nello stesso tempo fare qualcosa di buono per la propria terra.

Purtroppo nella nostra Sicilia ( e Castellammare non fa eccezione) bisogna fare i conti con una realtà un po’ diversa, che porta a ben altri ragionamenti.

Spesso poter lavorare significa trovare la spintarella, parlare con tizio che “ci mette la buona parola”, chiudere gli occhi davanti a certi atteggiamenti, e tutto ciò (purtroppo) è ormai entrato perfettamente anche nella mentalità di noi giovani. E’ ormai normale pensare di cercare “la raccomandazione”, non ci si vede nulla di sbagliato, è idea comune che <<se non lo faccio io, lo farà un altro>>.

Ma la meritocrazia allora è solo un’utopia?

E tutto ciò lo si ritrova ovunque, ad ogni livello della società siciliana: nelle università, nei concorsi pubblici, nella politica ecc...

Penso che la gente sappia di cosa ha bisogno la Sicilia: di riformare la sanità, di nuove politiche riguardanti la salvaguardia delle risorse idriche, di nuove politiche riguardanti lo smaltimento dei rifiuti ecc..

Così, ad esempio, i castellammaresi sanno di cosa ha bisogno il loro paese; un esempio su tutti sarebbe l’impianto di depurazione delle acque, di cui il paese è privo da sempre; e poi parliamo di turismo, ma dove si fa il turismo, in mezzo la me…?

Eppure, pur sapendo tutto questo, la gente preferisce farsi governare da chi di tutto ciò se ne infischia.

Forse saranno farneticazioni di qualcuno che vorrebbe una terra migliore in cui progettare il proprio futuro, ma a mio avviso tutto ciò deriva da una politica clientelare che raccoglie i suoi voti distribuendo promesse ai cittadini.

Io, come tanti altri ragazzi per fortuna, pensiamo ancora che una svolta sia possibile, che si possa uscire da questa mentalità, cominciando dal farsi rappresentare da gente nuova, messa li a gestire la “cosa pubblica” per i propri meriti e le proprie idee e non per il proprio “potere”.

Nel peggiore dei casi se un giorno mi sveglierò e mi accorgerò che tutto ciò è stato solo un sogno, non mi resterà che fare la valigia e andare a cercare fortuna in qualche posto in cui regni ancora la democrazia.

Alessio Navarra

lunedì, maggio 14, 2007

Family Day, Family Why



Il 12 maggio si è tenuta a Roma il primo Family day, manifestazione che ha voluto ribadire l’importanza della “famiglia”, quella vera, quella autentica, quella legittimata dal sacro vincolo del matrimonio.

Alla manifestazione hanno partecipato associazioni cattoliche, politici, (prevalentemente appartenenti all’opposizione) e tante famiglie, quelle vere appunto, che da quando si parla di dico hanno cominciato ad accusare segni di insofferenza verso la possibilità che anche le coppie di fatto possano avere medesimi diritti e doveri.

Che cosa è la famiglia? su questa domanda si sono prodigati per dare una risposta mass media, politici, uomini di chiesa e chiunque abbia voluto dire la sua, io reputo che oggi alla famiglia non si possa dare una definizione netta, in quanto i suoi confini sono più sfumati rispetto al passato e tendono ad allargarsi permettendo così l’inserimento di nuove forme di legami e convivenze.

I partecipanti al family day nella loro frenesia assurda di ribadire al mondo che di famiglia ce ne una sola, hanno mortificato milioni di persone che pur non avendo scelto il matrimonio hanno lo stesso creato un nucleo familiare, non hanno tenuto conto che non è un pezzo di carta a creare una famiglia ma l’amore, hanno deciso di chiudere gli occhi di fronte al fatto che sempre di più sono le coppie che scelgono di convivere, e soprattutto non hanno considerato il fatto che permettere un matrimonio tra omosessuali nulla toglie alle cosiddette famiglie normali ma molto da a due persone che si amano.

Io penso che parte di questa schizzofrenia collettiva che ha attraversato Roma è dovuta all’invadenza della chiesa che da sempre mette voce in capitolo su delicate questioni come questa, ma se la chiesa dovrebbe predicare l’amore, la tolleranza, l’uguaglianza e il family day va contro l’amore, la tolleranza, e l’uguaglianza non pensate ci siano delle incongruenze di fondo?


Clara Giglio